THE⋅WEB⋅IS⋅OPEN fruktarbo.com
Diego Giorgini, @ogeidix Andrea Pigato, @pigatss entrepreneur, web dev, (mostly clientside) web dev sys admin & security man latest tech enthusiast studying CS at unipd physics student at unipd
Il nome del nostro team. Ci occupiamo dello sviluppo di applicazioni web http://www.fruktarbo.com La nostra webapp per lo scambio dei testi scolastici usati delle Scuole http://www.mercatinolibri.it Superiori Il gruppo che abbiamo organizzato a Padova per parlare di programmazione, nuove tecnologie e startup http://www.programmersinpadua.it
... OPEN
2004 Wikipedia 2001 Debian 1993 Linux 1991 WEB GNU 1983 Arpanet 1969
cool things here 2008 GitHub GPL v3.0 2007 Android 2004 2005 OpenData Wikipedia 2001 Debian 1993 Linux 1991 WEB 1983 GNU Arpanet 1969
OpenData Wikipedia GPL v3.0 Android Arpanet GitHub Debian GNU Linux WEB cool things here 1969 1983 1991 1993 2001 2004 2005 2007 2008 THERE’S⋅A⋅WHOLE CULTURE⋅OF OPENNESS
THE⋅WEB⋅IS⋅OPEN
DISCLAIMER: WITH⋅WEB⋅WE MAY⋅ALSO⋅MEAN THE⋅INTERNET
SO⋅WHAT⋅IS THIS⋅TALK ABOUT?
THE⋅WEB⋅OPEN STACK: TECH⋅DATA AND⋅PEOPLE
THE⋅WEB⋅IS BUILT⋅WITH⋅OPEN TECHNOLOGIES TCP/IP CORE HTTP DNS
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the web is open: technologies, data, people

Editor's Notes

  • #2 talk atipico. proveremo ad ampliare la prospettiva dell’open\n
  • #3 \n
  • #4 il team fruktarbo e ci occupiamo dello sviluppo di applicazioni web. \nIniziamo con le cose serie.\n
  • #5 tema della giornata\ncos’è l’open per voi?\n
  • #6 visto il nome di questo evento...probabilmente vi viene in mente ubuntu. ubuntu è open.\nubuntu (2004) è il risultato di una lunga storia di apertura.\n
  • #7 storia dell’apertura vecchia quanto l’informatica. \nprendendo gli ultimi 32 anni\nl’apertura non ha a che fare solo con il software! e non solo con il software libero\nl’idea dell’apertura non sembra nemmeno destinata a esaurirsi nei prossimi anni\n
  • #8 negli ultimi 5 anni non ci bastava lo spazio per segnare tutto\naltri fenomeni che riguardano l’apertura\ne chissà cosa ci riserva il futuro, noi di sicuro siamo tutti pronti a scommettere \nche c’è ancora molto da sviluppare\n
  • #9 abbiamo riportato questa linea del tempo per mostrare come\nci sia un’intera cultura che ruota attorno a questo concetto di apertura.\nSe volessimo identificare questa cultura, che va ben oltre l’idea di software libero?\nper noi il frutto e allo stesso tempo lo strumento più significativo di questa idea\nè il web\n\n\n
  • #10 il web è aperto\n
  • #11 piccolo disclaimer: in questo talk parleremo soprattutto di web, ma\nin molti casi le considerazioni possono comprendere l’intero internet\n
  • #12 \n
  • #13 vogliamo parlare delle cose che rendono il web aperto, \ne rispetto le quali il web è aperto quasi intrinsecamente, per costruzione: \ntecnologie, dati e persone\n
  • #14 il web è per la maggior parte costruito con tecnologie aperte\n\na partire dalle tecnologie che costituiscono il cuore di internet\n
  • #15 il web è per la maggior parte costruito con tecnologie aperte\n\na partire dalle tecnologie che costituiscono il cuore di internet\n
  • #16 il web è per la maggior parte costruito con tecnologie aperte\n\na partire dalle tecnologie che costituiscono il cuore di internet\n
  • #17 il web è per la maggior parte costruito con tecnologie aperte\n\na partire dalle tecnologie che costituiscono il cuore di internet\n
  • #18 il web è per la maggior parte costruito con tecnologie aperte\n\na partire dalle tecnologie che costituiscono il cuore di internet\n
  • #19 il web è per la maggior parte costruito con tecnologie aperte\n\na partire dalle tecnologie che costituiscono il cuore di internet\n
  • #20 il web è per la maggior parte costruito con tecnologie aperte\n\na partire dalle tecnologie che costituiscono il cuore di internet\n
  • #21 il web è per la maggior parte costruito con tecnologie aperte\n\na partire dalle tecnologie che costituiscono il cuore di internet\n
  • #22 a qualcosa che forse vi è più famigliare, come il browser o i linguaggi delle pagine web che vedete quando navigate su internet\n\n\n
  • #23 a qualcosa che forse vi è più famigliare, come il browser o i linguaggi delle pagine web che vedete quando navigate su internet\n\n\n
  • #24 a qualcosa che forse vi è più famigliare, come il browser o i linguaggi delle pagine web che vedete quando navigate su internet\n\n\n
  • #25 a qualcosa che forse vi è più famigliare, come il browser o i linguaggi delle pagine web che vedete quando navigate su internet\n\n\n
  • #26 a qualcosa che forse vi è più famigliare, come il browser o i linguaggi delle pagine web che vedete quando navigate su internet\n\n\n
  • #27 a qualcosa che forse vi è più famigliare, come il browser o i linguaggi delle pagine web che vedete quando navigate su internet\n\n\n
  • #28 a qualcosa che forse vi è più famigliare, come il browser o i linguaggi delle pagine web che vedete quando navigate su internet\n\n\n
  • #29 a qualcosa che forse vi è più famigliare, come il browser o i linguaggi delle pagine web che vedete quando navigate su internet\n\n\n
  • #30 passando per le tecnologie lato server che permettono di creare quelle pagine che vedete quando navigate su internet,\nche spesso sono ricche di contenuti dinamici (ecommerce, social network)\n\n
  • #31 passando per le tecnologie lato server che permettono di creare quelle pagine che vedete quando navigate su internet,\nche spesso sono ricche di contenuti dinamici (ecommerce, social network)\n\n
  • #32 passando per le tecnologie lato server che permettono di creare quelle pagine che vedete quando navigate su internet,\nche spesso sono ricche di contenuti dinamici (ecommerce, social network)\n\n
  • #33 passando per le tecnologie lato server che permettono di creare quelle pagine che vedete quando navigate su internet,\nche spesso sono ricche di contenuti dinamici (ecommerce, social network)\n\n
  • #34 passando per le tecnologie lato server che permettono di creare quelle pagine che vedete quando navigate su internet,\nche spesso sono ricche di contenuti dinamici (ecommerce, social network)\n\n
  • #35 passando per le tecnologie lato server che permettono di creare quelle pagine che vedete quando navigate su internet,\nche spesso sono ricche di contenuti dinamici (ecommerce, social network)\n\n
  • #36 passando per le tecnologie lato server che permettono di creare quelle pagine che vedete quando navigate su internet,\nche spesso sono ricche di contenuti dinamici (ecommerce, social network)\n\n
  • #37 passando per le tecnologie lato server che permettono di creare quelle pagine che vedete quando navigate su internet,\nche spesso sono ricche di contenuti dinamici (ecommerce, social network)\n\n
  • #38 per non parlare poi dei sistemi di gestione dei contenuti, è quasi una regola che siano liberi, ne esistono tantissimi\ne alcuni tengono su siti di grandissime dimensioni\n\nconseguenze di questa apertura: ci sono vantaggi per l’utente, che può scegliere tecnologie libere per accedere al web\nci sono vantaggi per gli sviluppatori, che possono realizzare software sul web utilizzando tecnologie libere\n\n\n
  • #39 per non parlare poi dei sistemi di gestione dei contenuti, è quasi una regola che siano liberi, ne esistono tantissimi\ne alcuni tengono su siti di grandissime dimensioni\n\nconseguenze di questa apertura: ci sono vantaggi per l’utente, che può scegliere tecnologie libere per accedere al web\nci sono vantaggi per gli sviluppatori, che possono realizzare software sul web utilizzando tecnologie libere\n\n\n
  • #40 per non parlare poi dei sistemi di gestione dei contenuti, è quasi una regola che siano liberi, ne esistono tantissimi\ne alcuni tengono su siti di grandissime dimensioni\n\nconseguenze di questa apertura: ci sono vantaggi per l’utente, che può scegliere tecnologie libere per accedere al web\nci sono vantaggi per gli sviluppatori, che possono realizzare software sul web utilizzando tecnologie libere\n\n\n
  • #41 per non parlare poi dei sistemi di gestione dei contenuti, è quasi una regola che siano liberi, ne esistono tantissimi\ne alcuni tengono su siti di grandissime dimensioni\n\nconseguenze di questa apertura: ci sono vantaggi per l’utente, che può scegliere tecnologie libere per accedere al web\nci sono vantaggi per gli sviluppatori, che possono realizzare software sul web utilizzando tecnologie libere\n\n\n
  • #42 per non parlare poi dei sistemi di gestione dei contenuti, è quasi una regola che siano liberi, ne esistono tantissimi\ne alcuni tengono su siti di grandissime dimensioni\n\nconseguenze di questa apertura: ci sono vantaggi per l’utente, che può scegliere tecnologie libere per accedere al web\nci sono vantaggi per gli sviluppatori, che possono realizzare software sul web utilizzando tecnologie libere\n\n\n
  • #43 per non parlare poi dei sistemi di gestione dei contenuti, è quasi una regola che siano liberi, ne esistono tantissimi\ne alcuni tengono su siti di grandissime dimensioni\n\nconseguenze di questa apertura: ci sono vantaggi per l’utente, che può scegliere tecnologie libere per accedere al web\nci sono vantaggi per gli sviluppatori, che possono realizzare software sul web utilizzando tecnologie libere\n\n\n
  • #44 per non parlare poi dei sistemi di gestione dei contenuti, è quasi una regola che siano liberi, ne esistono tantissimi\ne alcuni tengono su siti di grandissime dimensioni\n\nconseguenze di questa apertura: ci sono vantaggi per l’utente, che può scegliere tecnologie libere per accedere al web\nci sono vantaggi per gli sviluppatori, che possono realizzare software sul web utilizzando tecnologie libere\n\n\n
  • #45 per non parlare poi dei sistemi di gestione dei contenuti, è quasi una regola che siano liberi, ne esistono tantissimi\ne alcuni tengono su siti di grandissime dimensioni\n\nconseguenze di questa apertura: ci sono vantaggi per l’utente, che può scegliere tecnologie libere per accedere al web\nci sono vantaggi per gli sviluppatori, che possono realizzare software sul web utilizzando tecnologie libere\n\n\n
  • #46 il web è l’ambiente ideale per l’innovazione.\nfluidità tecnologica che è positiva che lascia spazio alle nuove tecnologie\n\ni contributi possono arrivare praticamente da chiunque: RFC\ninternet non è un prodotto commerciale\n\n\n\n\n\ngruppi di lavoro distribuiti:\n\n- ietf è un gruppo pubblico che scrive i documenti tecnici che definiscono gli standard tecnologici di internet. chiunque può iscriversi alla mailing list e fornire il suo contributo.\n\n-html5 sviluppato da un consorzio extra w3c e poi adottato dal w3c al posto della nuova versione dell’xhtml2\n\n- json: sta lentamente sostituendo xml, pur essendo quest’ultimo uno standard su cui il w3c aveva investito molto\n\n- ruby: 1993 -> grazie al web (e a rails (2005)) ha raggiunto una diffusione mondiale e anche in italia esiste una comunità che è fra le più\nattive a livello nazionale\n\n- ajax, nata come estensione proprietaria di internet explorer e poi standardizzata\n- comet \n\n
  • #47 il web è l’ambiente ideale per l’innovazione.\nfluidità tecnologica che è positiva che lascia spazio alle nuove tecnologie\n\ni contributi possono arrivare praticamente da chiunque: RFC\ninternet non è un prodotto commerciale\n\n\n\n\n\ngruppi di lavoro distribuiti:\n\n- ietf è un gruppo pubblico che scrive i documenti tecnici che definiscono gli standard tecnologici di internet. chiunque può iscriversi alla mailing list e fornire il suo contributo.\n\n-html5 sviluppato da un consorzio extra w3c e poi adottato dal w3c al posto della nuova versione dell’xhtml2\n\n- json: sta lentamente sostituendo xml, pur essendo quest’ultimo uno standard su cui il w3c aveva investito molto\n\n- ruby: 1993 -> grazie al web (e a rails (2005)) ha raggiunto una diffusione mondiale e anche in italia esiste una comunità che è fra le più\nattive a livello nazionale\n\n- ajax, nata come estensione proprietaria di internet explorer e poi standardizzata\n- comet \n\n
  • #48 il web è l’ambiente ideale per l’innovazione.\nfluidità tecnologica che è positiva che lascia spazio alle nuove tecnologie\n\ni contributi possono arrivare praticamente da chiunque: RFC\ninternet non è un prodotto commerciale\n\n\n\n\n\ngruppi di lavoro distribuiti:\n\n- ietf è un gruppo pubblico che scrive i documenti tecnici che definiscono gli standard tecnologici di internet. chiunque può iscriversi alla mailing list e fornire il suo contributo.\n\n-html5 sviluppato da un consorzio extra w3c e poi adottato dal w3c al posto della nuova versione dell’xhtml2\n\n- json: sta lentamente sostituendo xml, pur essendo quest’ultimo uno standard su cui il w3c aveva investito molto\n\n- ruby: 1993 -> grazie al web (e a rails (2005)) ha raggiunto una diffusione mondiale e anche in italia esiste una comunità che è fra le più\nattive a livello nazionale\n\n- ajax, nata come estensione proprietaria di internet explorer e poi standardizzata\n- comet \n\n
  • #49 il web è l’ambiente ideale per l’innovazione.\nfluidità tecnologica che è positiva che lascia spazio alle nuove tecnologie\n\ni contributi possono arrivare praticamente da chiunque: RFC\ninternet non è un prodotto commerciale\n\n\n\n\n\ngruppi di lavoro distribuiti:\n\n- ietf è un gruppo pubblico che scrive i documenti tecnici che definiscono gli standard tecnologici di internet. chiunque può iscriversi alla mailing list e fornire il suo contributo.\n\n-html5 sviluppato da un consorzio extra w3c e poi adottato dal w3c al posto della nuova versione dell’xhtml2\n\n- json: sta lentamente sostituendo xml, pur essendo quest’ultimo uno standard su cui il w3c aveva investito molto\n\n- ruby: 1993 -> grazie al web (e a rails (2005)) ha raggiunto una diffusione mondiale e anche in italia esiste una comunità che è fra le più\nattive a livello nazionale\n\n- ajax, nata come estensione proprietaria di internet explorer e poi standardizzata\n- comet \n\n
  • #50 il web è l’ambiente ideale per l’innovazione.\nfluidità tecnologica che è positiva che lascia spazio alle nuove tecnologie\n\ni contributi possono arrivare praticamente da chiunque: RFC\ninternet non è un prodotto commerciale\n\n\n\n\n\ngruppi di lavoro distribuiti:\n\n- ietf è un gruppo pubblico che scrive i documenti tecnici che definiscono gli standard tecnologici di internet. chiunque può iscriversi alla mailing list e fornire il suo contributo.\n\n-html5 sviluppato da un consorzio extra w3c e poi adottato dal w3c al posto della nuova versione dell’xhtml2\n\n- json: sta lentamente sostituendo xml, pur essendo quest’ultimo uno standard su cui il w3c aveva investito molto\n\n- ruby: 1993 -> grazie al web (e a rails (2005)) ha raggiunto una diffusione mondiale e anche in italia esiste una comunità che è fra le più\nattive a livello nazionale\n\n- ajax, nata come estensione proprietaria di internet explorer e poi standardizzata\n- comet \n\n
  • #51 il web è l’ambiente ideale per l’innovazione.\nfluidità tecnologica che è positiva che lascia spazio alle nuove tecnologie\n\ni contributi possono arrivare praticamente da chiunque: RFC\ninternet non è un prodotto commerciale\n\n\n\n\n\ngruppi di lavoro distribuiti:\n\n- ietf è un gruppo pubblico che scrive i documenti tecnici che definiscono gli standard tecnologici di internet. chiunque può iscriversi alla mailing list e fornire il suo contributo.\n\n-html5 sviluppato da un consorzio extra w3c e poi adottato dal w3c al posto della nuova versione dell’xhtml2\n\n- json: sta lentamente sostituendo xml, pur essendo quest’ultimo uno standard su cui il w3c aveva investito molto\n\n- ruby: 1993 -> grazie al web (e a rails (2005)) ha raggiunto una diffusione mondiale e anche in italia esiste una comunità che è fra le più\nattive a livello nazionale\n\n- ajax, nata come estensione proprietaria di internet explorer e poi standardizzata\n- comet \n\n
  • #52 il web è l’ambiente ideale per l’innovazione.\nfluidità tecnologica che è positiva che lascia spazio alle nuove tecnologie\n\ni contributi possono arrivare praticamente da chiunque: RFC\ninternet non è un prodotto commerciale\n\n\n\n\n\ngruppi di lavoro distribuiti:\n\n- ietf è un gruppo pubblico che scrive i documenti tecnici che definiscono gli standard tecnologici di internet. chiunque può iscriversi alla mailing list e fornire il suo contributo.\n\n-html5 sviluppato da un consorzio extra w3c e poi adottato dal w3c al posto della nuova versione dell’xhtml2\n\n- json: sta lentamente sostituendo xml, pur essendo quest’ultimo uno standard su cui il w3c aveva investito molto\n\n- ruby: 1993 -> grazie al web (e a rails (2005)) ha raggiunto una diffusione mondiale e anche in italia esiste una comunità che è fra le più\nattive a livello nazionale\n\n- ajax, nata come estensione proprietaria di internet explorer e poi standardizzata\n- comet \n\n
  • #53 il web è l’ambiente ideale per l’innovazione.\nfluidità tecnologica che è positiva che lascia spazio alle nuove tecnologie\n\ni contributi possono arrivare praticamente da chiunque: RFC\ninternet non è un prodotto commerciale\n\n\n\n\n\ngruppi di lavoro distribuiti:\n\n- ietf è un gruppo pubblico che scrive i documenti tecnici che definiscono gli standard tecnologici di internet. chiunque può iscriversi alla mailing list e fornire il suo contributo.\n\n-html5 sviluppato da un consorzio extra w3c e poi adottato dal w3c al posto della nuova versione dell’xhtml2\n\n- json: sta lentamente sostituendo xml, pur essendo quest’ultimo uno standard su cui il w3c aveva investito molto\n\n- ruby: 1993 -> grazie al web (e a rails (2005)) ha raggiunto una diffusione mondiale e anche in italia esiste una comunità che è fra le più\nattive a livello nazionale\n\n- ajax, nata come estensione proprietaria di internet explorer e poi standardizzata\n- comet \n\n
  • #54 il w3c, un consorzio che raggruppa aziende, organizzazioni e università e che cura gli standard del web\n\n\n\n\n\ninternet non è un prodotto commerciale, è gestito da tecnici\n\ngruppi di lavoro distribuiti:\n\n- ietf è un gruppo pubblico che scrive i documenti tecnici che definiscono gli standard tecnologici di internet. chiunque può iscriversi alla mailing list e fornire il suo contributo.\n\n-html5 sviluppato da un consorzio extra w3c e poi adottato dal w3c al posto della nuova versione dell’xhtml2\n\n- json: sta lentamente sostituendo xml, pur essendo quest’ultimo uno standard su cui il w3c aveva investito molto\n\n- ruby: 1993 -> grazie al web (e a rails (2005)) ha raggiunto una diffusione mondiale e anche in italia esiste una comunità che è fra le più\nattive a livello nazionale\n\n- ajax, nata come estensione proprietaria di internet explorer e poi standardizzata\n- comet \n\n
  • #55 il w3c, un consorzio che raggruppa aziende, organizzazioni e università e che cura gli standard del web\n\n\n\n\n\ninternet non è un prodotto commerciale, è gestito da tecnici\n\ngruppi di lavoro distribuiti:\n\n- ietf è un gruppo pubblico che scrive i documenti tecnici che definiscono gli standard tecnologici di internet. chiunque può iscriversi alla mailing list e fornire il suo contributo.\n\n-html5 sviluppato da un consorzio extra w3c e poi adottato dal w3c al posto della nuova versione dell’xhtml2\n\n- json: sta lentamente sostituendo xml, pur essendo quest’ultimo uno standard su cui il w3c aveva investito molto\n\n- ruby: 1993 -> grazie al web (e a rails (2005)) ha raggiunto una diffusione mondiale e anche in italia esiste una comunità che è fra le più\nattive a livello nazionale\n\n- ajax, nata come estensione proprietaria di internet explorer e poi standardizzata\n- comet \n\n
  • #56 il w3c, un consorzio che raggruppa aziende, organizzazioni e università e che cura gli standard del web\n\n\n\n\n\ninternet non è un prodotto commerciale, è gestito da tecnici\n\ngruppi di lavoro distribuiti:\n\n- ietf è un gruppo pubblico che scrive i documenti tecnici che definiscono gli standard tecnologici di internet. chiunque può iscriversi alla mailing list e fornire il suo contributo.\n\n-html5 sviluppato da un consorzio extra w3c e poi adottato dal w3c al posto della nuova versione dell’xhtml2\n\n- json: sta lentamente sostituendo xml, pur essendo quest’ultimo uno standard su cui il w3c aveva investito molto\n\n- ruby: 1993 -> grazie al web (e a rails (2005)) ha raggiunto una diffusione mondiale e anche in italia esiste una comunità che è fra le più\nattive a livello nazionale\n\n- ajax, nata come estensione proprietaria di internet explorer e poi standardizzata\n- comet \n\n
  • #57 il w3c, un consorzio che raggruppa aziende, organizzazioni e università e che cura gli standard del web\n\n\n\n\n\ninternet non è un prodotto commerciale, è gestito da tecnici\n\ngruppi di lavoro distribuiti:\n\n- ietf è un gruppo pubblico che scrive i documenti tecnici che definiscono gli standard tecnologici di internet. chiunque può iscriversi alla mailing list e fornire il suo contributo.\n\n-html5 sviluppato da un consorzio extra w3c e poi adottato dal w3c al posto della nuova versione dell’xhtml2\n\n- json: sta lentamente sostituendo xml, pur essendo quest’ultimo uno standard su cui il w3c aveva investito molto\n\n- ruby: 1993 -> grazie al web (e a rails (2005)) ha raggiunto una diffusione mondiale e anche in italia esiste una comunità che è fra le più\nattive a livello nazionale\n\n- ajax, nata come estensione proprietaria di internet explorer e poi standardizzata\n- comet \n\n
  • #58 il w3c, un consorzio che raggruppa aziende, organizzazioni e università e che cura gli standard del web\n\n\n\n\n\ninternet non è un prodotto commerciale, è gestito da tecnici\n\ngruppi di lavoro distribuiti:\n\n- ietf è un gruppo pubblico che scrive i documenti tecnici che definiscono gli standard tecnologici di internet. chiunque può iscriversi alla mailing list e fornire il suo contributo.\n\n-html5 sviluppato da un consorzio extra w3c e poi adottato dal w3c al posto della nuova versione dell’xhtml2\n\n- json: sta lentamente sostituendo xml, pur essendo quest’ultimo uno standard su cui il w3c aveva investito molto\n\n- ruby: 1993 -> grazie al web (e a rails (2005)) ha raggiunto una diffusione mondiale e anche in italia esiste una comunità che è fra le più\nattive a livello nazionale\n\n- ajax, nata come estensione proprietaria di internet explorer e poi standardizzata\n- comet \n\n
  • #59 il w3c, un consorzio che raggruppa aziende, organizzazioni e università e che cura gli standard del web\n\n\n\n\n\ninternet non è un prodotto commerciale, è gestito da tecnici\n\ngruppi di lavoro distribuiti:\n\n- ietf è un gruppo pubblico che scrive i documenti tecnici che definiscono gli standard tecnologici di internet. chiunque può iscriversi alla mailing list e fornire il suo contributo.\n\n-html5 sviluppato da un consorzio extra w3c e poi adottato dal w3c al posto della nuova versione dell’xhtml2\n\n- json: sta lentamente sostituendo xml, pur essendo quest’ultimo uno standard su cui il w3c aveva investito molto\n\n- ruby: 1993 -> grazie al web (e a rails (2005)) ha raggiunto una diffusione mondiale e anche in italia esiste una comunità che è fra le più\nattive a livello nazionale\n\n- ajax, nata come estensione proprietaria di internet explorer e poi standardizzata\n- comet \n\n
  • #60 il w3c, un consorzio che raggruppa aziende, organizzazioni e università e che cura gli standard del web\n\n\n\n\n\ninternet non è un prodotto commerciale, è gestito da tecnici\n\ngruppi di lavoro distribuiti:\n\n- ietf è un gruppo pubblico che scrive i documenti tecnici che definiscono gli standard tecnologici di internet. chiunque può iscriversi alla mailing list e fornire il suo contributo.\n\n-html5 sviluppato da un consorzio extra w3c e poi adottato dal w3c al posto della nuova versione dell’xhtml2\n\n- json: sta lentamente sostituendo xml, pur essendo quest’ultimo uno standard su cui il w3c aveva investito molto\n\n- ruby: 1993 -> grazie al web (e a rails (2005)) ha raggiunto una diffusione mondiale e anche in italia esiste una comunità che è fra le più\nattive a livello nazionale\n\n- ajax, nata come estensione proprietaria di internet explorer e poi standardizzata\n- comet \n\n
  • #61 il w3c, un consorzio che raggruppa aziende, organizzazioni e università e che cura gli standard del web\n\n\n\n\n\ninternet non è un prodotto commerciale, è gestito da tecnici\n\ngruppi di lavoro distribuiti:\n\n- ietf è un gruppo pubblico che scrive i documenti tecnici che definiscono gli standard tecnologici di internet. chiunque può iscriversi alla mailing list e fornire il suo contributo.\n\n-html5 sviluppato da un consorzio extra w3c e poi adottato dal w3c al posto della nuova versione dell’xhtml2\n\n- json: sta lentamente sostituendo xml, pur essendo quest’ultimo uno standard su cui il w3c aveva investito molto\n\n- ruby: 1993 -> grazie al web (e a rails (2005)) ha raggiunto una diffusione mondiale e anche in italia esiste una comunità che è fra le più\nattive a livello nazionale\n\n- ajax, nata come estensione proprietaria di internet explorer e poi standardizzata\n- comet \n\n
  • #62 il web è l’ambiente ideale per l’innovazione. \nle tecnologie aperte alla base del web (protocolli e html) e la filosofia di completa apertura tecnologica \nche ne sta alla base fornisce alle nuove tecnologie un terreno fertile dove svilupparsi e prosperare. \n\nil web è diverso dalle altre piattaforme software, sul web c’è spazio per qualunque tecnologia, e gli standard stessi\nsono in continua evoluzione e in un qualche modo positivo “fluidi” e aperti a influenze da parte degli sviluppatori.\n\ninternet non è un prodotto commerciale, è gestito da tecnici\n\ngruppi di lavoro distribuiti:\n\n- ietf è un gruppo pubblico che scrive i documenti tecnici che definiscono gli standard tecnologici di internet. chiunque può iscriversi alla mailing list e fornire il suo contributo.\n\n-html5 sviluppato da un consorzio extra w3c e poi adottato dal w3c al posto della nuova versione dell’xhtml2\n\n- json: sta lentamente sostituendo xml, pur essendo quest’ultimo uno standard su cui il w3c aveva investito molto\n\n- ruby: 1993 -> grazie al web (e a rails (2005)) ha raggiunto una diffusione mondiale e anche in italia esiste una comunità che è fra le più\nattive a livello nazionale\n\n- ajax, nata come estensione proprietaria di internet explorer e poi standardizzata\n- comet \n\n
  • #63 il web è l’ambiente ideale per l’innovazione. \nle tecnologie aperte alla base del web (protocolli e html) e la filosofia di completa apertura tecnologica \nche ne sta alla base fornisce alle nuove tecnologie un terreno fertile dove svilupparsi e prosperare. \n\nil web è diverso dalle altre piattaforme software, sul web c’è spazio per qualunque tecnologia, e gli standard stessi\nsono in continua evoluzione e in un qualche modo positivo “fluidi” e aperti a influenze da parte degli sviluppatori.\n\ninternet non è un prodotto commerciale, è gestito da tecnici\n\ngruppi di lavoro distribuiti:\n\n- ietf è un gruppo pubblico che scrive i documenti tecnici che definiscono gli standard tecnologici di internet. chiunque può iscriversi alla mailing list e fornire il suo contributo.\n\n-html5 sviluppato da un consorzio extra w3c e poi adottato dal w3c al posto della nuova versione dell’xhtml2\n\n- json: sta lentamente sostituendo xml, pur essendo quest’ultimo uno standard su cui il w3c aveva investito molto\n\n- ruby: 1993 -> grazie al web (e a rails (2005)) ha raggiunto una diffusione mondiale e anche in italia esiste una comunità che è fra le più\nattive a livello nazionale\n\n- ajax, nata come estensione proprietaria di internet explorer e poi standardizzata\n- comet \n\n
  • #64 il web è l’ambiente ideale per l’innovazione. \nle tecnologie aperte alla base del web (protocolli e html) e la filosofia di completa apertura tecnologica \nche ne sta alla base fornisce alle nuove tecnologie un terreno fertile dove svilupparsi e prosperare. \n\nil web è diverso dalle altre piattaforme software, sul web c’è spazio per qualunque tecnologia, e gli standard stessi\nsono in continua evoluzione e in un qualche modo positivo “fluidi” e aperti a influenze da parte degli sviluppatori.\n\ninternet non è un prodotto commerciale, è gestito da tecnici\n\ngruppi di lavoro distribuiti:\n\n- ietf è un gruppo pubblico che scrive i documenti tecnici che definiscono gli standard tecnologici di internet. chiunque può iscriversi alla mailing list e fornire il suo contributo.\n\n-html5 sviluppato da un consorzio extra w3c e poi adottato dal w3c al posto della nuova versione dell’xhtml2\n\n- json: sta lentamente sostituendo xml, pur essendo quest’ultimo uno standard su cui il w3c aveva investito molto\n\n- ruby: 1993 -> grazie al web (e a rails (2005)) ha raggiunto una diffusione mondiale e anche in italia esiste una comunità che è fra le più\nattive a livello nazionale\n\n- ajax, nata come estensione proprietaria di internet explorer e poi standardizzata\n- comet \n\n
  • #65 il web è l’ambiente ideale per l’innovazione. \nle tecnologie aperte alla base del web (protocolli e html) e la filosofia di completa apertura tecnologica \nche ne sta alla base fornisce alle nuove tecnologie un terreno fertile dove svilupparsi e prosperare. \n\nil web è diverso dalle altre piattaforme software, sul web c’è spazio per qualunque tecnologia, e gli standard stessi\nsono in continua evoluzione e in un qualche modo positivo “fluidi” e aperti a influenze da parte degli sviluppatori.\n\ninternet non è un prodotto commerciale, è gestito da tecnici\n\ngruppi di lavoro distribuiti:\n\n- ietf è un gruppo pubblico che scrive i documenti tecnici che definiscono gli standard tecnologici di internet. chiunque può iscriversi alla mailing list e fornire il suo contributo.\n\n-html5 sviluppato da un consorzio extra w3c e poi adottato dal w3c al posto della nuova versione dell’xhtml2\n\n- json: sta lentamente sostituendo xml, pur essendo quest’ultimo uno standard su cui il w3c aveva investito molto\n\n- ruby: 1993 -> grazie al web (e a rails (2005)) ha raggiunto una diffusione mondiale e anche in italia esiste una comunità che è fra le più\nattive a livello nazionale\n\n- ajax, nata come estensione proprietaria di internet explorer e poi standardizzata\n- comet \n\n
  • #66 il web è l’ambiente ideale per l’innovazione. \nle tecnologie aperte alla base del web (protocolli e html) e la filosofia di completa apertura tecnologica \nche ne sta alla base fornisce alle nuove tecnologie un terreno fertile dove svilupparsi e prosperare. \n\nil web è diverso dalle altre piattaforme software, sul web c’è spazio per qualunque tecnologia, e gli standard stessi\nsono in continua evoluzione e in un qualche modo positivo “fluidi” e aperti a influenze da parte degli sviluppatori.\n\ninternet non è un prodotto commerciale, è gestito da tecnici\n\ngruppi di lavoro distribuiti:\n\n- ietf è un gruppo pubblico che scrive i documenti tecnici che definiscono gli standard tecnologici di internet. chiunque può iscriversi alla mailing list e fornire il suo contributo.\n\n-html5 sviluppato da un consorzio extra w3c e poi adottato dal w3c al posto della nuova versione dell’xhtml2\n\n- json: sta lentamente sostituendo xml, pur essendo quest’ultimo uno standard su cui il w3c aveva investito molto\n\n- ruby: 1993 -> grazie al web (e a rails (2005)) ha raggiunto una diffusione mondiale e anche in italia esiste una comunità che è fra le più\nattive a livello nazionale\n\n- ajax, nata come estensione proprietaria di internet explorer e poi standardizzata\n- comet \n\n
  • #67 il web è l’ambiente ideale per l’innovazione. \nle tecnologie aperte alla base del web (protocolli e html) e la filosofia di completa apertura tecnologica \nche ne sta alla base fornisce alle nuove tecnologie un terreno fertile dove svilupparsi e prosperare. \n\nil web è diverso dalle altre piattaforme software, sul web c’è spazio per qualunque tecnologia, e gli standard stessi\nsono in continua evoluzione e in un qualche modo positivo “fluidi” e aperti a influenze da parte degli sviluppatori.\n\ninternet non è un prodotto commerciale, è gestito da tecnici\n\ngruppi di lavoro distribuiti:\n\n- ietf è un gruppo pubblico che scrive i documenti tecnici che definiscono gli standard tecnologici di internet. chiunque può iscriversi alla mailing list e fornire il suo contributo.\n\n-html5 sviluppato da un consorzio extra w3c e poi adottato dal w3c al posto della nuova versione dell’xhtml2\n\n- json: sta lentamente sostituendo xml, pur essendo quest’ultimo uno standard su cui il w3c aveva investito molto\n\n- ruby: 1993 -> grazie al web (e a rails (2005)) ha raggiunto una diffusione mondiale e anche in italia esiste una comunità che è fra le più\nattive a livello nazionale\n\n- ajax, nata come estensione proprietaria di internet explorer e poi standardizzata\n- comet \n\n
  • #68 il web è l’ambiente ideale per l’innovazione. \nle tecnologie aperte alla base del web (protocolli e html) e la filosofia di completa apertura tecnologica \nche ne sta alla base fornisce alle nuove tecnologie un terreno fertile dove svilupparsi e prosperare. \n\nil web è diverso dalle altre piattaforme software, sul web c’è spazio per qualunque tecnologia, e gli standard stessi\nsono in continua evoluzione e in un qualche modo positivo “fluidi” e aperti a influenze da parte degli sviluppatori.\n\ninternet non è un prodotto commerciale, è gestito da tecnici\n\ngruppi di lavoro distribuiti:\n\n- ietf è un gruppo pubblico che scrive i documenti tecnici che definiscono gli standard tecnologici di internet. chiunque può iscriversi alla mailing list e fornire il suo contributo.\n\n-html5 sviluppato da un consorzio extra w3c e poi adottato dal w3c al posto della nuova versione dell’xhtml2\n\n- json: sta lentamente sostituendo xml, pur essendo quest’ultimo uno standard su cui il w3c aveva investito molto\n\n- ruby: 1993 -> grazie al web (e a rails (2005)) ha raggiunto una diffusione mondiale e anche in italia esiste una comunità che è fra le più\nattive a livello nazionale\n\n- ajax, nata come estensione proprietaria di internet explorer e poi standardizzata\n- comet \n\n
  • #69 il web è l’ambiente ideale per l’innovazione. \nle tecnologie aperte alla base del web (protocolli e html) e la filosofia di completa apertura tecnologica \nche ne sta alla base fornisce alle nuove tecnologie un terreno fertile dove svilupparsi e prosperare. \n\nil web è diverso dalle altre piattaforme software, sul web c’è spazio per qualunque tecnologia, e gli standard stessi\nsono in continua evoluzione e in un qualche modo positivo “fluidi” e aperti a influenze da parte degli sviluppatori.\n\ninternet non è un prodotto commerciale, è gestito da tecnici\n\ngruppi di lavoro distribuiti:\n\n- ietf è un gruppo pubblico che scrive i documenti tecnici che definiscono gli standard tecnologici di internet. chiunque può iscriversi alla mailing list e fornire il suo contributo.\n\n-html5 sviluppato da un consorzio extra w3c e poi adottato dal w3c al posto della nuova versione dell’xhtml2\n\n- json: sta lentamente sostituendo xml, pur essendo quest’ultimo uno standard su cui il w3c aveva investito molto\n\n- ruby: 1993 -> grazie al web (e a rails (2005)) ha raggiunto una diffusione mondiale e anche in italia esiste una comunità che è fra le più\nattive a livello nazionale\n\n- ajax, nata come estensione proprietaria di internet explorer e poi standardizzata\n- comet \n\n
  • #70 Il modello a bazaar (Raymond) caratteristico di molti software opensource si realizza appieno \nsolo grazie a un mezzo di comunicazione di massa economico e aperto qual è internet.\nSe pensiamo al kernel linux, ad esempio, si tratta di un progetto che si è sviluppato e diffuso grazie alla rete.\n\nSe pensiamo a come è costruito internet, inoltre, notiamo come di fatto sia costruito in modo da forzare in un \ncerto senso l’interoperabilità fra le applicazioni. Il web parla con il nostro browser attraverso una lingua franca\nuniversale, che consente ad applicazioni diversissime e sviluppate con tecnologie diverse di essere\ninteroperabili e integrabili.\n
  • #71 Il modello a bazaar (Raymond) caratteristico di molti software opensource si realizza appieno \nsolo grazie a un mezzo di comunicazione di massa economico e aperto qual è internet.\nSe pensiamo al kernel linux, ad esempio, si tratta di un progetto che si è sviluppato e diffuso grazie alla rete.\n\nSe pensiamo a come è costruito internet, inoltre, notiamo come di fatto sia costruito in modo da forzare in un \ncerto senso l’interoperabilità fra le applicazioni. Il web parla con il nostro browser attraverso una lingua franca\nuniversale, che consente ad applicazioni diversissime e sviluppate con tecnologie diverse di essere\ninteroperabili e integrabili.\n
  • #72 Il modello a bazaar (Raymond) caratteristico di molti software opensource si realizza appieno \nsolo grazie a un mezzo di comunicazione di massa economico e aperto qual è internet.\nSe pensiamo al kernel linux, ad esempio, si tratta di un progetto che si è sviluppato e diffuso grazie alla rete.\n\nSe pensiamo a come è costruito internet, inoltre, notiamo come di fatto sia costruito in modo da forzare in un \ncerto senso l’interoperabilità fra le applicazioni. Il web parla con il nostro browser attraverso una lingua franca\nuniversale, che consente ad applicazioni diversissime e sviluppate con tecnologie diverse di essere\ninteroperabili e integrabili.\n
  • #73 Il modello a bazaar (Raymond) caratteristico di molti software opensource si realizza appieno \nsolo grazie a un mezzo di comunicazione di massa economico e aperto qual è internet.\nSe pensiamo al kernel linux, ad esempio, si tratta di un progetto che si è sviluppato e diffuso grazie alla rete.\n\nSe pensiamo a come è costruito internet, inoltre, notiamo come di fatto sia costruito in modo da forzare in un \ncerto senso l’interoperabilità fra le applicazioni. Il web parla con il nostro browser attraverso una lingua franca\nuniversale, che consente ad applicazioni diversissime e sviluppate con tecnologie diverse di essere\ninteroperabili e integrabili.\n
  • #74 Il modello a bazaar (Raymond) caratteristico di molti software opensource si realizza appieno \nsolo grazie a un mezzo di comunicazione di massa economico e aperto qual è internet.\nSe pensiamo al kernel linux, ad esempio, si tratta di un progetto che si è sviluppato e diffuso grazie alla rete.\n\nSe pensiamo a come è costruito internet, inoltre, notiamo come di fatto sia costruito in modo da forzare in un \ncerto senso l’interoperabilità fra le applicazioni. Il web parla con il nostro browser attraverso una lingua franca\nuniversale, che consente ad applicazioni diversissime e sviluppate con tecnologie diverse di essere\ninteroperabili e integrabili.\n
  • #75 Il modello a bazaar (Raymond) caratteristico di molti software opensource si realizza appieno \nsolo grazie a un mezzo di comunicazione di massa economico e aperto qual è internet.\nSe pensiamo al kernel linux, ad esempio, si tratta di un progetto che si è sviluppato e diffuso grazie alla rete.\n\nSe pensiamo a come è costruito internet, inoltre, notiamo come di fatto sia costruito in modo da forzare in un \ncerto senso l’interoperabilità fra le applicazioni. Il web parla con il nostro browser attraverso una lingua franca\nuniversale, che consente ad applicazioni diversissime e sviluppate con tecnologie diverse di essere\ninteroperabili e integrabili.\n
  • #76 Il modello a bazaar (Raymond) caratteristico di molti software opensource si realizza appieno \nsolo grazie a un mezzo di comunicazione di massa economico e aperto qual è internet.\nSe pensiamo al kernel linux, ad esempio, si tratta di un progetto che si è sviluppato e diffuso grazie alla rete.\n\nSe pensiamo a come è costruito internet, inoltre, notiamo come di fatto sia costruito in modo da forzare in un \ncerto senso l’interoperabilità fra le applicazioni. Il web parla con il nostro browser attraverso una lingua franca\nuniversale, che consente ad applicazioni diversissime e sviluppate con tecnologie diverse di essere\ninteroperabili e integrabili.\n
  • #77 Il modello a bazaar (Raymond) caratteristico di molti software opensource si realizza appieno \nsolo grazie a un mezzo di comunicazione di massa economico e aperto qual è internet.\nSe pensiamo al kernel linux, ad esempio, si tratta di un progetto che si è sviluppato e diffuso grazie alla rete.\n\nSe pensiamo a come è costruito internet, inoltre, notiamo come di fatto sia costruito in modo da forzare in un \ncerto senso l’interoperabilità fra le applicazioni. Il web parla con il nostro browser attraverso una lingua franca\nuniversale, che consente ad applicazioni diversissime e sviluppate con tecnologie diverse di essere\ninteroperabili e integrabili.\n
  • #78 Il modello a bazar caratteristico di molti software opensource si realizza appieno \nsolo grazie a un mezzo di comunicazione di massa economico e aperto qual è internet.\nSe pensiamo al kernel linux, ad esempio, si tratta di un progetto che si è sviluppato e diffuso grazie alla rete.\n\nSe pensiamo a come è costruito internet, inoltre, notiamo come di fatto sia costruito in modo da forzare in un \ncerto senso l’interoperabilità fra le applicazioni. Il web parla con il nostro browser attraverso una lingua franca\nuniversale, che consente ad applicazioni diversissime e sviluppate con tecnologie diverse di essere\ninteroperabili e integrabili.\n
  • #79 Il modello a bazar caratteristico di molti software opensource si realizza appieno \nsolo grazie a un mezzo di comunicazione di massa economico e aperto qual è internet.\nSe pensiamo al kernel linux, ad esempio, si tratta di un progetto che si è sviluppato e diffuso grazie alla rete.\n\nSe pensiamo a come è costruito internet, inoltre, notiamo come di fatto sia costruito in modo da forzare in un \ncerto senso l’interoperabilità fra le applicazioni. Il web parla con il nostro browser attraverso una lingua franca\nuniversale, che consente ad applicazioni diversissime e sviluppate con tecnologie diverse di essere\ninteroperabili e integrabili.\n
  • #80 Il modello a bazar caratteristico di molti software opensource si realizza appieno \nsolo grazie a un mezzo di comunicazione di massa economico e aperto qual è internet.\nSe pensiamo al kernel linux, ad esempio, si tratta di un progetto che si è sviluppato e diffuso grazie alla rete.\n\nSe pensiamo a come è costruito internet, inoltre, notiamo come di fatto sia costruito in modo da forzare in un \ncerto senso l’interoperabilità fra le applicazioni. Il web parla con il nostro browser attraverso una lingua franca\nuniversale, che consente ad applicazioni diversissime e sviluppate con tecnologie diverse di essere\ninteroperabili e integrabili.\n
  • #81 Il modello a bazar caratteristico di molti software opensource si realizza appieno \nsolo grazie a un mezzo di comunicazione di massa economico e aperto qual è internet.\nSe pensiamo al kernel linux, ad esempio, si tratta di un progetto che si è sviluppato e diffuso grazie alla rete.\n\nSe pensiamo a come è costruito internet, inoltre, notiamo come di fatto sia costruito in modo da forzare in un \ncerto senso l’interoperabilità fra le applicazioni. Il web parla con il nostro browser attraverso una lingua franca\nuniversale, che consente ad applicazioni diversissime e sviluppate con tecnologie diverse di essere\ninteroperabili e integrabili.\n
  • #82 Il modello a bazar caratteristico di molti software opensource si realizza appieno \nsolo grazie a un mezzo di comunicazione di massa economico e aperto qual è internet.\nSe pensiamo al kernel linux, ad esempio, si tratta di un progetto che si è sviluppato e diffuso grazie alla rete.\n\nSe pensiamo a come è costruito internet, inoltre, notiamo come di fatto sia costruito in modo da forzare in un \ncerto senso l’interoperabilità fra le applicazioni. Il web parla con il nostro browser attraverso una lingua franca\nuniversale, che consente ad applicazioni diversissime e sviluppate con tecnologie diverse di essere\ninteroperabili e integrabili.\n
  • #83 Il modello a bazar caratteristico di molti software opensource si realizza appieno \nsolo grazie a un mezzo di comunicazione di massa economico e aperto qual è internet.\nSe pensiamo al kernel linux, ad esempio, si tratta di un progetto che si è sviluppato e diffuso grazie alla rete.\n\nSe pensiamo a come è costruito internet, inoltre, notiamo come di fatto sia costruito in modo da forzare in un \ncerto senso l’interoperabilità fra le applicazioni. Il web parla con il nostro browser attraverso una lingua franca\nuniversale, che consente ad applicazioni diversissime e sviluppate con tecnologie diverse di essere\ninteroperabili e integrabili.\n
  • #84 Il modello a bazar caratteristico di molti software opensource si realizza appieno \nsolo grazie a un mezzo di comunicazione di massa economico e aperto qual è internet.\nSe pensiamo al kernel linux, ad esempio, si tratta di un progetto che si è sviluppato e diffuso grazie alla rete.\n\nSe pensiamo a come è costruito internet, inoltre, notiamo come di fatto sia costruito in modo da forzare in un \ncerto senso l’interoperabilità fra le applicazioni. Il web parla con il nostro browser attraverso una lingua franca\nuniversale, che consente ad applicazioni diversissime e sviluppate con tecnologie diverse di essere\ninteroperabili e integrabili.\n
  • #85 Il modello a bazar caratteristico di molti software opensource si realizza appieno \nsolo grazie a un mezzo di comunicazione di massa economico e aperto qual è internet.\nSe pensiamo al kernel linux, ad esempio, si tratta di un progetto che si è sviluppato e diffuso grazie alla rete.\n\nSe pensiamo a come è costruito internet, inoltre, notiamo come di fatto sia costruito in modo da forzare in un \ncerto senso l’interoperabilità fra le applicazioni. Il web parla con il nostro browser attraverso una lingua franca\nuniversale, che consente ad applicazioni diversissime e sviluppate con tecnologie diverse di essere\ninteroperabili e integrabili.\n
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